
Il Consiglio dei Ministri ha confermato lo stop all' utilizzo dei sacchetti di plastica dal primo gennaio 2011.
Una grande rivoluzione per chi fa la spesa, negozi, supermercati e molti altri che non potranno più consegnare la spesa negli shopper di plastica. I sacchetti, dovranno essere sostituiti da equivalenti realizzati in materiale biodegradabile o carta, mentre qualcuno sceglierà di portarsi la borsa da casa. Il divieto interessa tutto il territorio nazionale.
Il Comune di Fabriano ha avviato già nel 2009 una campagna finalizzata alla riduzione dell’utilizzo dei sacchetti in plastica. Ma, purtroppo, questa importante e necessaria rivoluzione dettata dalla salvaguardia dell’ambiente è stata fatta ancora una volta da questo governo pasticcione senza normative tecniche, decreti applicativi o sanzioni. Solo un altro spot di immagine che si abbatterà sui commercianti e sul servizio reso ai consumatori. In Italia si usano “shopper” per 200 mila tonnellate, con un fatturato sugli 800 milioni di euro e 4.000 mila dipendenti impegnati in un centinaio di fabbriche. Per adeguare i macchinari alle nuove necessità servono circa 30/50 mila euro per impianto. Nello scenario esistente una simile iniziativa, sicuramente necessaria, andava gestita in maniera più attenta e programmata magari anche con incentivi governativi. Lo schema di decreto legge detta anche il calendario per lo smaltimento delle scorte non conformi: 30 aprile 2011 per la distribuzione, 31 agosto 2011 per le grandi strutture di vendita e 31 dicembre 2011 per le medie strutture di vendita.
Una grande rivoluzione per chi fa la spesa, negozi, supermercati e molti altri che non potranno più consegnare la spesa negli shopper di plastica. I sacchetti, dovranno essere sostituiti da equivalenti realizzati in materiale biodegradabile o carta, mentre qualcuno sceglierà di portarsi la borsa da casa. Il divieto interessa tutto il territorio nazionale.
Il Comune di Fabriano ha avviato già nel 2009 una campagna finalizzata alla riduzione dell’utilizzo dei sacchetti in plastica. Ma, purtroppo, questa importante e necessaria rivoluzione dettata dalla salvaguardia dell’ambiente è stata fatta ancora una volta da questo governo pasticcione senza normative tecniche, decreti applicativi o sanzioni. Solo un altro spot di immagine che si abbatterà sui commercianti e sul servizio reso ai consumatori. In Italia si usano “shopper” per 200 mila tonnellate, con un fatturato sugli 800 milioni di euro e 4.000 mila dipendenti impegnati in un centinaio di fabbriche. Per adeguare i macchinari alle nuove necessità servono circa 30/50 mila euro per impianto. Nello scenario esistente una simile iniziativa, sicuramente necessaria, andava gestita in maniera più attenta e programmata magari anche con incentivi governativi. Lo schema di decreto legge detta anche il calendario per lo smaltimento delle scorte non conformi: 30 aprile 2011 per la distribuzione, 31 agosto 2011 per le grandi strutture di vendita e 31 dicembre 2011 per le medie strutture di vendita.